17 Luglio, 2020


E' possibile proporre l'educazione al digitale e il coding senza l'utilizzo di device e pc?

Bambine e bambini sono stati spesso davanti allo schermo durante il lockdown: per seguire le lezioni, per fare i compiti, per salutare i nonni, per chiacchierare con gli amici o, semplicemente, per giocare un po' ai videogiochi nei tanti momenti vuoti. D'altronde il lockdown ci ha dimostrato anche quanto l'educazione al digitale, per tutti, sia fondamentale.

Abbiamo quindi deciso di sperimentare l'educazione al digitale e al pensiero computazionale senza schermi, all'interno di un campo estivo, gestito da Open Group a Funo di Argelato, nel bolognese, per bambini tra i 6 e gli 11 anni.

La scelta è ricaduta su Cody Roby, un metodo di educazione al coding unplugged, sviluppato da Alessandro Bogliolo, dell'Università di Urbino. Il nome rappresenta i due ruoli del gioco: Cody è chi programma il codice, Roby è il robot che lo esegue. E' possibile proporla come gioco da tavolo o, come nel nostro caso, in versione gigante dove sono i bambini stessi a muoversi sulla griglia di gioco. Tutte le attività si sono svolte, ovviamente, nel rispetto delle attuali normative di contrasto alla diffusione del Covid-19, prestando attenzione al distanziamento sociale tra le "bolle" (i piccoli gruppi).

Cody Roby è un'attività che è possibile proporre in classe come all'aperto. Nel nostro caso abbiamo costruito la griglia con i gessetti nel cortile della scuola che ospita il centro estivo "Robin Hood".

Il primo giorno abbiamo proposto un'attività di narrazione ispirato all'ambientazione di Robin Hood, ribattezzato per l'occasione "Robot Hood". Robot Hood doveva muoversi sulla griglia per raggiungere Robot Marian, evitando evitando i pericoli (il principe Giovanni, Sir Biss, la prigione) e passando invece sui personaggi amici (Lady Cocca e Little John). Come si poteva muovere sulla griglia? Seguendo le indicazioni dei bambini Cody:  

AVANTI è un passo avanti

DESTRA gira a destra ma restando sullo stesso quadrato 

SINISTRA gira a sinistra ma restando sulle stesso quadrato

Secondo giorno

Il secondo giorno di attività i bambini hanno raccolto, durante un'uscita al parco, materiale naturale per creare l'ambientazione. In questo caso si trattava di un razzo che doveva atterrare su un pianeta sconosciuto evitando gli asteroidi e gli alieni.
Sono state introdotte nel gioco le carte di Cody Roby, in formato "gigante" su un foglio A4 e colorate dai bambini. Le carte rappresentano i blocchi di programmazione del coding. I bambini Cody, a turno, dovevano quindi quindi mostrare le carte per muovere il robot. All'interno della griglia è stato inserito anche un sistema di bonus con caselle a punti. La sfida era a tempo: dopo aver concluso la griglia, il robot doveva provare a fare canestro con la palla. Le due "bolle" si sono sfidate a chi finiva il percorso nel minor tempo.

Terzo giorno

L'ultimo giorno la sfida proposta tra i due gruppi è una rielaborazione del gioco "La corsa" di Cody Roby. Le educatrici tracciavano il percorso e i due gruppi, in contemporanea (a distanza di sicurezza), dovevano comporre la sequenza di carte esatta. Al termine della programmazione un bambino doveva correre fino al traguardo. Verificati entrambi i codici venivano assegnati i punteggi: 1 il gruppo più veloce, 1 per ogni gruppo che ha "compilato" il codice esatto.
Alla fine entrambe le squadre sono state premiate per l'impegno dimostrato.

 

Info:

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Esplora le nostre proposte e scrivici a abcdigitale@opengroup.eu

 

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